Piccolo glossario Teatrale - Sito ufficiale filodrammatica "La Filolevico"

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PICCOLO GLOSSARIO DI TERMINI TEATRALI
Americana: struttura in legno o metallo costruita a traliccio, appesa al soffitto mediante un sistema di tre o più corde parallelamente al boccascena, destinata all'installazione di proiettori o elementi scenici pesanti. Nel caso essa accolga materiale illuminotecnico può essere chiamata con un numero progressivo in base alla sua posizione rispetto al sipario. Sulla "prima americana" verranno posti quindi i proiettori che illumineranno la scena dal davanti.
Anteprima: prova generale effettuata alla presenza di un pubblico di invitati.
Arlecchino: largo tessuto drappeggiato o dipinto assicurato ad uno stangone posto davanti le quinte di boccascena. E' posizionabile a varie altezze per adattare le dimensioni del boccascena ed incorniciare le scenografie installate in palcoscenico.
Attrezzeria: luogo dove vengono costruiti, mantenuti e conservati, gli oggetti dell'arredo della scena.
Attrezzista: colui al quale viene affidata la  custodia, la collocazione e la manutenzione degli arredi di scena.
Ballatoio: corridoio posto sopra la scena, su uno o entrambi i lati del palcoscenico, dal quale vengono eseguiti movimenti di sollevamento di fondali quando non sia possibile effettuarli dal piano di palcoscenico. Anche qui, infatti, sono presenti linee di mantegna ai quali legare i tiri.
Bandiera: paraluce ad aletta in lamiera metallica nera opaca, applicato al telaio portaschermi di alcuni tipi di proiettori, per ridurre il diametro del fascio luminoso. Era, in passato, un pezzo di stoffa nera appeso ad una cantinella, da cui il nome.
Bilancia: apparecchio appeso alla soffitta mediante americana, che serve ad illuminare dall'alto gli elementi dello scenario e il palcoscenico. È costituito da una scatola allungata di lamiera metallica curvata a parabola, suddivisa in più cellule (generalmente 12) a più circuiti (3 o 4) con supporti per lampade e telaietti per gelatine colorate.
Boccascena: elemento architettonico che divide la sala dal palcoscenico incorniciandone la parte visibile al pubblico. Detto alla francese anche "manto d'Arlecchino". Ai lati sono presenti le quinte del boccascena che, se mobili, possono scorrere su ruote se armate o come una tenda se in tessuto. Anche la parte superiore (Arlecchino) è posizionabile ad altezze variabili per adattarsi alle dimensioni delle varie scenografie.
Cabina: l'ambiente nel quale sono installati i comandi e gli apparecchi per gli effetti di luce. Può trovarsi sui lati del palcoscenico, o nel sottopalco. In molti teatri moderni è collocata nella parte alta o laterale della sala.
Cantinella: listello di legno leggero a fibra lunga, generalmente abete, lungo 4 metri e largo due volte lo spessore (5 x 2,5 cm.), usato per costruire le armature degli scenari o un'americana.
Carrellati: si dicono carrellati tutti quegli elementi che provvisti di ruote possono entrare e uscire facilmente dal pacoscenico. Abitualmente si carrellano anche gli elementi molto pesanti. Questi elementi una volta in posizione devono però essere frenati; ci sono varie tecniche: ruote provviste di freni (non eccessivamente sicure), perni a vite che fanno fuoriuscire dei piedi fissi (il metodo più sicuro ma il più lento), zeppature: piccole zeppe di legno che bloccano le ruote (il più rapido e il più usato), elementi a carriola cioè con sole due ruote e due piedi (molto usati in teatro anche perché è facile correggere il declivio del palcoscenico) che vengono portati in scena come le carriole.
Cavalla: struttura di sostegno ai praticabili, costruita in modo da essere facilmente posta in opera mediante collegamenti longitudinali.
Capo macchinista: colui che dirige i macchinisti, partecipando al loro lavoro.
Capretta: montacarichi mobile posto in graticcia con compito di sollevare provvisoriamente oggetti molto pesanti.
Carro: piattaforma su ruote con installata parte della scenografia per permettere rapidi cambi scena.
Chiavarda: Vite di dimensioni e forma simile ad un cavatappi per fissare rapidamente al pavimento quinte armate o altri componenti scenografici.
Chiamata di scena: segnale dato dal direttore di scena che invita gli attori a presentarsi in palcoscenico per l'inizio dello spettacolo. Viene in genere preceduto dai segnali dati alla mezz'ora, al quarto d'ora e ai cinque minuti che precedono lo spettacolo.
Cieletto: maschera di stoffa o di materiale rigido, generalmente non intelaiata, appesa a stanghe semplici, destinata a schermare le fonti di luce per evitare sforamenti. Quando il cieletto è posto davanti ad un'americana non va confuso col soffitto, che è sempre elemento scenico visibile.
Copione: blocco di fogli sui quali sono annotati tutti gli eventi che generano lo spettacolo: le entrate degli attori, i loro dialoghi, i cambi scena ecc. Ogni operatore ne possiede uno, adattato con note scritte di suo pugno, che gli consentano di partecipare con il proprio operato: il tecnico luci avrà riportati i proiettori da accendere, il fonico avrà i titoli dei brani da riprodurre, l'attrezzista avrà la lista dei materiali da collocare in scena, ecc.
Costumista: l'ideatore dei costumi di scena, a cui spetta anche fornire i disegni d'insieme e particolari per l'esecuzione.
Corte: la parte destra del palcoscenico, guardandolo dalla sala.
Cyclorama: fondale di rilevanti dimensioni che circoscrive la scena per dare una dimensione di profondità infinita alla stessa o per simulare l'esistenza del cielo. Può essere dipinto o illuminato.
Declivio: è la pendenza del pavimento del palcoscenico in favore del pubblico per facilitare la visione . Esiste in tutti i teatri e varia di percentuale; il maggior numero varia tra il 3% e il 5%
Direttore di scena: il responsabile di quanto avviene durante l'esecuzione dello spettacolo. Fornisce al personale del teatro i comandi di quanto deve avvenire durante lo spettacolo (luci di sala, entrata degli attori in scena, disposizioni sulla sicurezza,ecc). Compila l'ordine del giorno.
Direttore del palcoscenico: colui che in palcoscenico ha la responsabilità tecnica e disciplinare dello spettacolo.
Disegnatore luci: decide il tipo di illuminazione da usare per ogni scena, traducendo in pratica l'idea del regista.
Elettricista: colui che segue il montaggio del materiale illuminotecnico, aiutato dal personale del teatro o da addetti al seguito della compagnia. Spesso manovra la consolle luci durante lo spettacolo.
Fondale: elemento di fondo di uno scenario, oltre il quale il pubblico non vede, spesso costituito da un grande telone appeso in soffitta.
Fortezzato: è la maniera di rifinire il fondale nella sua parte superiore ed inferiore, con degli anelli che permettono di fissarlo facilmente allo stangone.
Gelatina: pellicola di materiale resistente al calore, trasparente e colorato, utilizzata per colorire qualsiasi fonte di luce mediante sovrapposizione, montata su appositi telaietti protettivi. È prodotta in fogli con oltre 100 colori diversi.
Golfo mistico (fossa o buca dell'orchestra): zona della sala vicina al proscenio, spesso posta ad un livello leggermente inferiore del pavimento, nella quale alloggia l'orchestra.
Graticcio/a: chiamata anche soffitta. Piano calpestabile posto sotto il tetto del palcoscenico, formato dalla posa in opera di travi quadrate di circa 10 cm di lato, alternate a spazi vuoti di ugual misura, attraverso i quali fare scendere le corde che sollevano le strutture di scena. Tali corde scorreranno su rocchetti (vedi voce relativa) montati tra le due travi vicine.
Macchinista: tecnico preposto al montaggio delle scene ed al loro funzionamento durante lo spettacolo.
Mantegna: robusta trave ancorata in genere alla parete laterale del palcoscenico, in genere di legno, alla quale legare le corde che sostengono il materiale al di sopra della scena.
Ordine del giorno: foglio affisso in luogo predisposto del palcoscenico o sue adiacenze, compilato quotidianamente a cura del direttore di scena, che stabilisce dettagliatamente il programma di lavoro (prove e spettacolo) per il giorno seguente e qualsiasi altra comunicazione come lode, biasimo, multa, trasferimenti in altra sede (levata di piazza), ecc. Il membro di una compagnia non può addurre a pretesto la mancata conoscenza dell'ordine del giorno che è tenuto a leggere prima di lasciare il teatro.
Palcoscenico: parte dell'edificio teatrale destinata all'esecuzione dello spettacolo e riservata ai tecnici ed agli attori.
Periacti: strutture sceniche a tre lati, dipinti con diversi motivi, per originare, ruotandoli nei cambi scena, tre ambientazioni diverse.
Pianta luci: disegno in pianta della scena, con riportati i proiettori impiegati, rappresentati secondo simboli più o meno generalmente riconosciuti, ognuno con il canale dimmer al quale viene assegnato e con il numero della gelatina usata.
Piantana: cavalletto con una solida asta verticale, spesso telescopica, sulla quale vengono assicurati in vari modi i
Platea: la parte della sala destinata agli spettatori.
Praticabile: vale in generale per qualsiasi superficie piana o inclinata, anche accidentata, sopraelevata sul piano del palcoscenico, che permetta agli attori di agire scenicamente su di essa. In particolare i teatri sono forniti di praticabili a misure standard di 2 x 1 m ed altezze progressive di 20, 40, 60, 80 e 100 cm, variamente componibili.
Proscenio: la parte del palcoscenico posta davanti al boccascena.
Prova: momento della messa a punto di uno spettacolo.
Prova costumi: momento delle prove di uno spettacolo in cui gli attori indossano i costumi di scena, in presenza del disegnatore luci e del regista, per dar loro modo di apporre delle variazioni sul piano luci e farne risaltare le caratteristiche.
Prova generale: ultima prova prima di uno spettacolo, effettuata completa, cioè con tutti gli elementi necessari: scene, costumi, musiche, luci e senza interruzioni.
Puntamenti: dirigere ed eventualmente sagomare il fascio di ogni proiettore come descritto nella pianta luci.
Quinta: elemento scenotecnico in tela libera, appeso in soffitta o fissata ad una struttura portante (quinta armata) assicurata al piano del palcoscenico, disposto simmetricamente in uno o più ordini e delimitante lateralmente il palcoscenico. Può essere di colore unico (in genere nero) o dipinto scenograficamente.
Regista: è colui che "regge" la messa in scena di uno spettacolo, avendo la responsabilità dell'impostazione estetica e tecnica di uno spettacolo e della sua realizzazione.
Retropalco: tutta quella parte del palcoscenico nel fondo e ai lati che rimane fuori dalla vista degli spettatori.
Ribalta: nel teatro rinascimentale era quella parte leggermente sollevata del proscenio che, ribaltata mediante cerniere, determinava l'occultamento delle luci di proscenio. Oggi vale in senso lato anche per lo spazio posto avanti al boccascena, cioè il proscenio stesso.
Rivetta: è una piccola costruzione scenografica, alta dai 40 agli 80 cm, che solitamente si mette in prossimità di un fondale e serve a coprire i corpi illuminanti che illuminano il fondale dal basso.
Rocchetto: rullo in legno, teflon o metallo, di diametro intorno ai 5 - 10 cm, largo quanto lo spazio tra le travi calpestabili della graticcia e assicurato ad esse, libero di ruotare su un perno metallico o montato su cuscinetto a sfere. Una larga scanalatura permette che le corde vi scorrano attorno senza uscirne.
Sarta: persona addetta alla realizzazione e manutenzione dei costumi di scena, nonché ad aiutare gli attori nei veloci cambi d'abito.
Seguipersona: corpo illuminante di grandi dimensioni posizionato quasi sempre in alto su torrette che lavora in accoppiata su lati opposti, presidiati da personale specializzato a movimentare le luci. Ha un fascio di luce ristretto e circolare che viene anche chiamato “occhio di bue”.
Servizi: impianto di illuminazione del palcoscenico usato in assenza di spettacolo, per permettere lo svolgimento dei lavori di manutenzione, montaggio e di pulizia.
Scena: è la divisione classica di un testo drammatico in genere determinata, dall'entrata o uscita di uno o più personaggi o da cambiamento di luogo o tempo
nonché il luogo scenico per l'azione degli attori.
Scenografo: ideatore dello scenario. Gli compete, dopo intesa col regista, fornire i bozzetti, eventualmente i modellini, i disegni esecutivi in scala per la realizzazione dello scenario, seguendone le varie fasi di costruzione e montaggio.
Siparietto: secondo sipario di stoffa più leggera, usato tra quadro e quadro per cambiamenti di scena. Vale anche per indicare una breve scena recitata sul proscenio davanti ad un siparietto.
Sipario: cortina di stoffa drappeggiata o tesa, divisa in due parti o intera, che separa la sala dal palcoscenico. Può essere: all'italiana, alla francese, all'imperiale o tedesco, epico o alla greca, alla burattina, dipinto, ecc., a seconda dei diversi sistemi di apertura.
Siparista: colui che è addetto alla manovra del sipario.
Sottopalco: la parte sottostante del palcoscenico.
Suggeritore: colui che segue da dietro una quinta o alla buca del suggeritore posta al centro del palcoscenico, le parti recitate dagli attori e dei cantanti leggendole dal copione o dallo spartito. Deve essere in grado di intervenire tempestivamente e con tono non troppo forte per non essere udito dal pubblico.
Tagliafuoco: robusta barriera metallica che, calata davanti al sipario in tela, divide in due zone il teatro per proteggere la sala o il palcoscenico da un'eventuale incendio. La resistenza al fuoco deve essere come minimo di 120 minuti ed in genere la sua discesa, oltrechè essere manuale, può dipendere dall'entrata in allarme di sensori di fumo posti in diversi luoghi dell'edificio. Viene calato tutte le sere dopo lo spettacolo ed è obbligatorio in tutti i teatri.
Telaio: elemento fondamentale della costruzione scenografica, formato, come uno scheletro, da catinelle e rivestito in tela (in quest’ultimo caso viene trattato pittoricamente) o in legno diventanto così un elemento costruttivo molto più solido.
Tiro: sistema di sostegno mediante corde per l'attacco in soffitta di qualsiasi elemento scenografico o americana. Può essere motorizzato o manuale.
Tiro contrappesato: sistema usato per movimentare agevolmente un'americana luci o un pesante fondale composto da un contrappeso che, opportunamente collegato alla struttura da muovere, controbilancia il peso della stessa.
Tirone: barra metallica o in legno usata per sostenere una quinta armata, installato dalla parte non in vista al pubblico.
Trabocchetto: quando le dimensioni del sottopalco lo consentono, il palcoscenico viene costruito nella parte centrale con moduli amovibili, in genere di dimensioni attorno al metro e mezzo di lato; dal piano sottostante è possibile quindi far salire o scendere oggetti scenici o attori per simulare apparizioni o sparizioni degli stessi. Generalmente vengono usate macchine idrauliche simili a montacarichi anche se è possibile l'uso di scale o pianali mossi manualmente.
Zeppa: è un semplicissimo pezzo di legno a forma di cuneo che ha molteplici funzioni: serve a bloccare una pedana carrellata, a fermare una porta, a incunearsi in mezzo a due piani che vengono fissati etc.

 
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